eDox ARCHIVE è un complesso sistema di gestione della catalogazione dei beni culturali che rispetta gli standard ICCD, ISAD, ISAAR e rende possibile la gestione dei contenuti secondo i criteri scientifici delle diverse tipologie di documentazione e oggetti (fotografie, opere d'arte, reperti archeologici, etc.). Il sistema garantisce la compatibilità con gli standard emanati dall'ICCD.
Comitato Regionale Sardo
Il Comitato regionale è un organo intermedio di direzione e coordinamento della complessa struttura amministrativa che caratterizzava il Partito Comunista Italiano.
In Sardegna il PCI, dopo un ventennio di clandestinità, inizia a organizzarsi all’indomani degli avvenimenti del 25 luglio e dell’8 settembre 1943 che segnano la fine del fascismo e la continuazione della guerra a fianco degli alleati anglo-americani.
Al I Convegno regionale del partito che si tiene a Oristano il 5 novembre del 1943 partecipano i dirigenti allora impegnati nella riorganizzazione del partito nelle province storiche dell’isola, Giovanni Lay (Cagliari), Antonio Dore (Sassari), Giuseppe Tamponi (Nuoro). Costituiranno il nucleo del Comitato regionale con Tamponi segretario.
L’anno seguente nel I Congresso regionale (11-12 marzo, 1944) che si svolge a Iglesias si discutono e si approvano le linee fondamentali di uno statuto provvisorio del Comitato regionale. In quel consesso viene riaffermata la volontà di collaborare nei comitati di concentrazione antifascista, anche attraverso un’azione comune con i partiti di sinistra.
Antonio Dore viene eletto nuovo segretario regionale.
Nel 1947 in seguito alla rottura della coalizione politica di unità nazionale che aveva espresso i governi del CLN e la Costituente, il PCI viene espulso dal governo. Organizzare e condurre una efficace opposizione di massa ai governi centristi diventa allora l’obiettivo prioritario del partito. A questo fine la Direzione centrale del PCI invia nelle regioni propri rappresentanti con il compito di rafforzare le organizzazioni federali. In Sardegna vengono dislocati i più qualificati dirigenti nazionali di origine sarda. Si costituisce intorno a Velio Spano e Renzo Laconi, figure prestigiose dell’antifascismo, un nuovo e più ampio Comitato regionale composto dai segretari delle federazioni.
L’anno successivo si svolge a Milano il VI Congresso nazionale del partito (4-10 gennaio 1948) in cui viene approvato uno statuto che formalizza e disciplina nel dettaglio l’attività dei Comitati regionali. Sulla base di questo statuto il Segretario del Comitato regionale è scelto a Roma dalla Direzione del partito, quasi sempre tra i suoi componenti. Il Segretario regionale costituiva – insieme ai segretari delle federazioni della regione – il Comitato regionale. Operava inoltre un comitato direttivo e una segreteria composta da membri scelti all’interno del comitato direttivo (art. 22 dello Statuto). Il Comitato regionale rispondeva del proprio operato alla Direzione nazionale del partito, di cui era diretta emanazione, configurandosi per ciò stesso come organo politico-esecutivo del livello nazionale del partito. Il Segretario regionale eletto in Sardegna è Velio Spano il quale ricoprirà questa carica dal 1948 al 19571. Come massimo dirigente politico del Comitato regionale, la sua funzione principale, secondo lo schema dello statuto del 1948, era quella di definire l’indirizzo politico organizzativo sulla base delle direttive del partito nazionale, garantire la continuità del lavoro politico, studiare i diversi problemi, tracciarne le soluzioni, controllare l’attività politico-organizzativa delle federazioni.
Nei primi anni di attività il Comitato regionale sardo, come si evince dai verbali delle riunioni, risentiva di diversi limiti organizzativi. La sua attività era ridotta alla mera risoluzione di questioni contingenti e alla distribuzione dei quadri sul territorio. La segreteria non era in grado di garantire continuità al suo operato in quanto ne facevano parte diversi deputati costretti per ciò stesso a dividersi tra gli impegni a Roma e quelli nell’isola.
Per superare questi limiti e far fronte con maggiore continuità e incisività alle esigenze dei territori, viene creata una vera struttura burocratica e messa a punto una più razionale distribuzione di funzioni e attività. I funzionari chiamati a svolgere il lavoro di massa e a organizzare le federazioni vengono investiti di precisi compiti dei quali poi sono chiamati a rispondere. Le attività della Segreteria regionale sono affidate a idonee figure capaci di dare continuità al lavoro, mentre per sostenere e agevolare l’attività del gruppo parlamentare viene creato a Cagliari un apposito ufficio.
Il VII congresso del Partito (Roma, 1951), integrando l’art. 22 dello Statuto, allarga la composizione del Comitato regionale. Entrano così a far parte di questo organismo oltreché i segretari regionali designati dalla Direzione del partito e i segretari federali nominati nei Congressi anche i “compagni che assolvono ad una funzione dirigente non solo nel partito, ma anche nel movimento democratico della Regione”.
Il Comitato regionale così riformato assume un alto profilo politico e culturale. Dal punto di vista organizzativo la struttura diventa più agile e snella. Scompaiono le commissioni di lavoro. La nuova organizzazione e l’esercizio di un certo margine di autonomia consentono al Comitato regionale una più ampia capacità di azione nel territorio, particolarmente utile in un momento storico in cui l’impegno del PCI era proteso a organizzare grandi battaglie di massa in difesa delle libertà e del lavoro. Si collocano in questo contesto le manifestazioni a favore della pace, contro il riarmo e i blocchi militari, le lotte per il lavoro, la conquista delle terre incolte e le battaglie contro lo smantellamento delle fabbriche e in difesa della democrazia minacciata dalla Legge Scelba, in occasione delle elezioni del 7 giugno 1953.
Cionondimeno l’VIII Congresso nazionale celebrato nel dicembre del 1956 decide di abolire il livello intermedio della struttura del partito che tuttavia viene conservata nelle regioni a statuto speciale e quindi anche in Sardegna. Nella VI Conferenza regionale del 1957 la Sardegna elegge, nel rispetto delle norme fissate dal Comitato centrale, un proprio Comitato regionale a carattere permanente. Qualche anno dopo quando, fra il 1960 e il 1962, i Comitati regionali vengono ricostituiti in tutta Italia, nelle regioni a statuto speciale si procede a riformarli. Con lo statuto del 1962 ai Comitati regionali viene affidato il compito di “elaborare una linea di politica regionale nel quadro della politica generale del partito, di stimolare e dirigere le iniziative politiche e le lotte del partito nella regione”. In Sardegna e nelle altre regioni a statuto speciale i Comitati regionali vengono eletti in apposite Conferenze o Congressi regionali – dei quali però non si fissa la periodicità -, secondo principi concordati con la Direzione del partito (art. 16 dello Statuto).
L’istituzione nel 1970 dell’ente Regione nell’ordinamento della Repubblica italiana si ripercuote anche nell’organizzazione del partito comunista italiano, traducendosi in un rafforzamento del ruolo e dell’autorità del Comitato regionale.
Sino al 1973 in Sardegna si erano svolte conferenze regionali in cui venivano definiti gli orientamenti politici e si eleggevano gli organi dirigenti. Lo statuto approvato nel 1975 dal XIV Congresso nazionale estende a tutto il territorio nazionale l’istituto del congresso regionale, strutturandolo come “istanza” permanente che riunisce i delegati eletti dai congressi federali, così come avveniva per i congressi nazionali (art.28). Il congresso regionale si tiene ogni 4 anni, sfalsato di due rispetto al congresso nazionale. Spetta all’assemblea eleggere il nuovo comitato regionale dopo aver ascoltato e discusso il rendiconto del comitato uscente.
In questo modo il comitato regionale acquista un carattere democratico e conferma il suo ruolo di organo intermedio tra il Comitato Centrale e i diversi organismi periferici rappresentati dai comitati di federazione, di sezione e dalle cellule, tra i quali non intercorrevano relazioni di tipo gerarchico.
Lo statuto del 1975 introduce inoltre un’altra importante novità con la istituzione di un nuovo organismo, la commissione regionale di controllo, eletta dal congresso. Comitato e commissione regionale di controllo rispondono del proprio operato davanti al Comitato centrale e al Congresso regionale.
Con lo statuto approvato nel 1978 al XV Congresso vengono meglio precisate le modalità di elezione e il funzionamento del comitato regionale. Si segue uno schema che riproduce su scala regionale le attribuzioni del Comitato centrale.
L’articolo 24 dello statuto stabilisce infatti che il Comitato regionale elegge su proposta del presidente del congresso il proprio presidente e su proposta di quest’ultimo il segretario regionale del partito. Il Comitato regionale – su proposta di una commissione eletta dallo stesso comitato regionale e presieduta dal segretario regionale – elegge inoltre la direzione regionale, gli organi esecutivi e il tesoriere. Il Comitato regionale costituisce al suo interno commissioni di lavoro, ne designa i responsabili e i componenti. Coordina l’attività del partito nella regione. Si riunisce almeno una volta al mese.
Il presidente del Comitato regionale è membro di diritto della direzione regionale. La commissione regionale di controllo cambia denominazione divenendo commissione generale di garanzia ma nel complesso le- precisazioni e le modifiche introdotte dallo statuto del 1978 non intaccano il ruolo, le attribuzioni e le funzioni del Comitato regionale definite dal precedente congresso, le quali resteranno invariate anche negli anni successivi.
Il comitato regionale cessa la sua attività nel 1991 inseguito allo scioglimento del PCI deliberato a conclusione del XX congresso nazionale del partito svoltosi a Rimini.
Partito Democratico della Sinistra / Unione Autonoma della Sinistra Sarda Unione Regionale
Gli iscritti al Partito Democratico della Sinistra, costituivano in Sardegna il “PDS Unione Autonoma della Sinistra Sarda”. L’Unione Autonoma della Sinistra Sarda, adottò un proprio statuto nel rispetto dei principi del PDS ed era collegata a questo sulla base di un patto politico programmatico (approvati entrambi durante il primo congresso regionale PDS nel 1991). Il PDS Unione Autonoma si articolava in unità di base, unioni comunali, federazioni e unione regionale. L’Unione regionale dirigeva l’iniziativa politica del Partito nel territorio della regione con poteri, funzioni e risorse conferite dalla direzione nazionale. Organi dell’Unione regionale erano:
- Comitato regionale: organo rappresentativo, di indirizzo politico e di direzione generale dell’Unione Autonoma della Sinistra Sarda. Eleggeva il segretario, la direzione il tesoriere e gli organi esecutivi e poteva eventualmente revocarli; approvava i programmi elettorali per le elezioni regionali e amministrative;
- Direzione regionale: assicurava l’attività di direzione politica dell’Unione Autonoma della Sinistra Sarda nell’ambito delle decisioni del congresso e degli indirizzi del comitato regionale; curava i rapporti con le federazioni e promuoveva l’iniziativa politica del partito. Convocava le assemblee regionali dei segretari delle sezioni, dei circoli e delle unioni comunali e intercomunali; approvava il bilancio e il regolamento finanziario;
- Commissione Regionale di Garanzia: aveva il compito di verificare le condizioni di vita democratica del partito e vigilare sul corretto comportamento delle organizzazioni;
La più alta istanza dell’Unione Autonoma della Sinistra Sarda era il congresso regionale, convocato ogni tre anni, per esaminare e stabilire la politica del partito, adottava lo statuto dell’Unione Autonoma e il patto politico programmatico.
Democratici di Sinistra / Sinistra Federalista Sarda Unione Regionale
- Direzione regionale: col compito di guidare l’azione politica del partito;
- Direttivo regionale col compito di assicurare la continuità dell’azione di direzione e di coordinamento;
- Collegio regionale dei garanti;
- Segretario regionale: rappresenta politicamente la sinistra federalista sarda ed è responsabile
- dell’attuazione del programma politico su cui ha chiesto il mandato del congresso, garantisce inoltre il rispetto del patto federativo;
- Presidente Regionale: presiede l’assemblea congressuale e convoca la direzione regionale;
- Conferenza regionale delle donne che discute e decide orientamenti politico programmatici che concorrono alla formazione degli organismi dirigenti e delle rappresentazioni istituzionali.
Partito Comunista Italiano – Federazione di Cagliari
La Federazione provinciale di Cagliari venne istituita nel 1943, durante il I Congresso federale che si tenne il 1 dicembre. La Federazione era una delle unità organizzative del P.C.I..
Presente sin dal primo statuto del PCd’I del 1921, nel corso degli anni vide accrescere le proprie funzioni: la motivazione alla base di tale scelta era quella di inquadrare i nuovi iscritti nelle unità di base delle cellule e delle sezioni in una struttura di partito che permettesse un alto livello di omogeneità ideologica, unità politica e centralizzazione.
La funzione principale della Federazione era dunque quella di fungere da anello intermedio e di collegamento tra la struttura di base e l’organizzazione centrale del partito; da un lato era quindi necessario che si costruisse e mantenesse un apparato efficiente di quadri per il coordinamento e la direzione della base, dall’altro che le stesse unità di un partito di massa quale quello comunista potessero essere rappresentate a livello nazionale e centrale.
La struttura organizzativa della Federazione – che era costituita da tutte le cellule e le sezioni esistenti nel territorio di competenza, generalmente coincidente con la provincia – era la seguente:
- Congresso provinciale: organo supremo di indirizzo politico; la sua funzione era quella di discutere e approvare il documento politico-programmatico e nominare i nuovi componenti degli organismi dirigenti I delegati al congresso erano eletti dai congressi di sezione; in sede di congresso provinciale venivano eletti i delegati ai congressi regionali e nazionali.
- Comitato federale: composto da membri con un’anzianità minima di iscrizione al Partito di almeno due anni, era nominato dal Congresso federale. Era un organo collegiale con compiti di indirizzo e di controllo sull’attività degli organismi inferiori.
- Commissione federale di controllo: era eletta dal congresso provinciale e composta da membri con una lunga anzianità di iscrizione al partito; la sua funzione era quella di verificare il rispetto della democrazia e dello statuto. Si riuniva spesso in seduta comune con il Comitato federale, in particolare per la nomina dei componenti del Comitato direttivo e per l’elezione del Segretario e della Segreteria.
- Comitato direttivo: era un organismo eletto tra i membri del Comitato federale, reso necessario con l’aumento del numero dei componenti del Comitato federale; si trattava di un organismo di direzione politica completamente autonomo e intermedio tra Segreteria e Comitato federale.
- Segretario e Segreteria: gestivano i rapporti con le unità di base e con l’organizzazione centrale; curavano le relazioni con le organizzazioni di massa e le istituzioni del territorio; dirigevano l’attività delle commissioni. I Segretari e i membri della Segreteria erano funzionari della Federazione, in quanto impiegati a tempo pieno nel lavoro di partito.
- Commissioni di lavoro (o sezioni o uffici di lavoro): costituivano, assieme alla Segreteria, il nucleo permanente della Federazione. Erano organismi con funzioni di programmazione, coordinamento e controllo dell’attività politica della Federazione, divisi e specializzati in settori di attività.
Erano formate da un ristretto numero di componenti che periodicamente si riunivano per esaminare l’argomento all’ordine del giorno e formulare quindi le relative proposte.
Federazione Giovani Comunisti Italiani – Federazione di Cagliari
La Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) era l’organizzazione dei giovani comunisti del Partito Comunista Italiano, fondata nel 1921 e ricostituita nel 1949, dopo un periodo di inattività legato alle vicende del regime e della Resistenza, nel quale i giovani comunisti aderirono ad altre organizzazioni clandestine.
La struttura organizzativa rispecchiava quella del P.C.I. e prevedeva: cellule, sezioni e federazioni; congressi federali e nazionali; direzione nazionale, comitato centrale, organismi dirigenti locali. Nel 1991 si costituisce come Sinistra giovanile nel Partito Democratico della Sinistra.
Partito Democratico della Sinistra / Unione Autonoma della Sinistra Sarda – Federazione di Cagliari
Gli iscritti al Partito Democratico della Sinistra, costituivano in Sardegna il “PDS Unione autonoma della Sinistra Sarda”. L’unione autonoma della Sinistra Sarda, adottò un proprio statuto nel rispetto dei principi del PDS ed era collegata a questo sulla base di un patto politico programmatico (approvati entrambi durante il primo congresso regionale PDS nel 1991).
Il PDS Unione Autonoma si articolava in unità di base, unioni comunali, federazioni e unione regionale.
La Federazione di Cagliari del PDS Unione Autonoma della Sinistra Sarda era una delle strutture organizzative del nuovo soggetto politico che subentrò al Partito Comunista nel 1991 ed era così strutturata: costituita di regola su base provinciale oppure su base metropolitana, ciascuna Federazione dirigeva l’iniziativa politica, coordinava il lavoro delle strutture di base del partito (Unità di base e Unioni comunali) esistenti nel proprio territorio, determinando, d’intesa con esse, gli indirizzi programmatici e le scelte politiche riguardanti l’ambito territoriale di riferimento. La Federazione del PDS Unione autonoma, d’intesa con la direzione regionale, così come emerso dal dibattito congressuale nel 1998, assunse come obiettivo politico la costituzione di due federazioni: Federazione del Medio Campidano e Federazione metropolitana di Cagliari.
Organi della Federazione erano:
- Comitato Federale, organo che definiva gli indirizzi politici e le scelte programmatiche del partito nel territorio della Federazione;
- Commissione Federale di garanzia, i cui componenti erano di diritto parte del Comitato Federale;
- Segreteria e Direzione Federale, organi con funzione di direzione politica.
Per ciascuna organizzazione e per il partito, il massimo organo deliberativo era il congresso.
I Congressi di Federazione, venivano convocati ogni tre anni in corrispondenza del congresso regionale e si occupavano di eleggere il comitato federale e la commissione federale di garanzia.
La federazione di Cagliari adottava per ogni sua struttura il principio dell’autofinanziamento sulla base di quanto previsto dal regolamento finanziario federale.
Democratici di Sinistra / Sinistra federalista Sarda – Federazione di Cagliari
La Federazione di Cagliari dei Democratici di Sinistra – Sinistra Federalista sarda era una delle strutture di cui si componeva questo partito in ambito territoriale, così come si evince dal patto federativo sottoscritto tra la Direzione nazionale e l’organizzazione regionale sarda.
Compito delle Federazioni, che costituivano la struttura portante dell’organizzazione del partito, era quello di indirizzare, coordinare e promuovere l’iniziativa politica complessiva e l’attività delle articolazioni locali nel territorio di competenza; ciascuna Federazione, in conformità allo statuto e ai regolamenti nazionali e regionali del partito, provvedeva a regolamentare la propria attività e quella delle strutture locali ed era dotata di autonomia patrimoniale. La federazione dei democratici di sinistra articolava la propria struttura organizzativa in: unioni intercomunali e unione cittadina di Cagliari, unioni comunali, unità di base e autonomie tematiche ciascuna con autonomia giuridica e patrimoniale.
Organi della Federazione erano:
- Segretario di Federazione;
- Direzione Federale;
- Commissione di Garanzia;
- Assemblea Congressuale federale;
- Tesoriere;
- Consiglio dei garanti;
- Conferenza delle donne;
Il funzionamento degli organi era disciplinato da apposito regolamento emanato dalla Direzione Federale di ciascuna Federazione.
Massima istanza di indirizzo politico e programmatico era il congresso di federazione, convocato ogni tre anni dalla direzione federale in concomitanza dei congressi regionali o nazionali.
L’attività economica, finanziaria e patrimoniale della struttura politico-organizzativa federale era disciplinata da un apposito regolamento finanziario.
Federazione Democratica di Cagliari
La Federazione Democratica era un’associazione di tendenza politico culturale, costituita dai soci il 13 dicembre 1994 a Cagliari e composta da esponenti della sinistra democratica, autonomista e federalista della Sardegna.
La Federazione si proponeva di unire su basi nuove tutte le componenti della sinistra democratica legate da una comune sintesi di valori e programmi.
Erano organi della Federazione: l’assemblea regionale, il presidente, il comitato direttivo regionale e gli organi territoriali assemblea. L’assemblea regionale veniva eletta dal congresso, convocata con cadenza bimensile e si articolava in commissioni di lavoro per fornire un apporto costante alla definizione della linea politica della federazione. L’Assemblea regionale costituente indetta dal presidente dell’associazione Antonello Cabras, ai sensi dell’art. 10 dello statuto si riunì il giorno 11 febbraio 1995 presso i locali della “Sala Figari” della Fiera Campionaria della Sardegna in Cagliari.
Il primo congresso di Federazione Democratica si svolse nei giorni 8/9 dicembre 1995 presso l’Hotel Califfo di Quartu S. Elena.
Federazione Medio Campidano
La Federazione del PDS/Unione Autonoma della Sinistra Sarda di Cagliari, d’intesa con la Direzione Regionale, per meglio rispondere alla specificità del territorio, assunse come obiettivo politico per i propri organismi dirigenti la costituzione di due federazioni: federazione Medio Campidano e federazione metropolitana di Cagliari.
Partito Comunista Italiano – Federazione di Gallura
La Federazione della Gallura venne istituita il 14 dicembre 1958 durante il “Convegno costitutivo della Federazione della Galllura” svoltosi presso il teatro del Carmine di Tempio.
Già da anni però andava maturando questa esigenza, infatti in occasione di un convegno tenutosi a Tempio il 2 marzo dello stesso anno, alla presenza del compagno Velio Spano, si diede vita a una sottofederazione e si aprì la prospettiva della costituzione di una Federazione entro l’anno. Ma fu durante la riunione del Comitato Federale del 4 ottobre 1958 che venne esaminato il problema e fu deciso all’unanimità dei presenti di proporre alla Direzione del Partito la costituzione di una Federazione Gallurese. L’istituzione della Federazione fu salutata con entusiasmo da tutti i comunisti galluresi e sardi, in quanto rappresentava un momento importante dell’azione del Partito per il rinnovamento e il rafforzamento della lotta dei galluresi per la loro rinascita.
La struttura organizzativa della Federazione – che era costituita da tutte le cellule e le sezioni esistenti nel territorio di competenza, generalmente coincidente con la provincia – era la seguente:
- Congresso provinciale: organo supremo di indirizzo politico; la sua funzione era quella di discutere e approvare il documento politico-programmatico e nominare i nuovi componenti degli organismi dirigenti. I delegati al congresso erano eletti dai congressi di sezione; in sede di congresso provinciale venivano eletti i delegati ai congressi regionali e nazionali.
- Comitato federale: composto da membri con un’anzianità minima di iscrizione al Partito di almeno due anni, era nominato dal Congresso federale. Era un organo collegiale con compiti di indirizzo e di controllo sull’attività degli organismi inferiori.
- Commissione federale di controllo: era eletta dal congresso provinciale e composta da membri con una lunga anzianità di iscrizione al partito; la sua funzione era quella di verificare il rispetto della democrazia e dello statuto. Si riuniva spesso in seduta comune con il Comitato federale, in particolare per la nomina dei componenti del Comitato direttivo e per l’elezione del Segretario e della Segreteria.
- Comitato direttivo: era un organismo eletto tra i membri del Comitato federale, reso necessario con l’aumento del numero dei componenti del Comitato federale; si trattava di un organismo di direzione politica completamente autonomo e intermedio tra Segreteria e Comitato federale.
- Segretario e Segreteria: gestivano i rapporti con le unità di base e con l’organizzazione centrale; curavano le relazioni con le organizzazioni di massa e le istituzioni del territorio; dirigevano l’attività delle commissioni. I Segretari e i membri della Segreteria erano funzionari della Federazione, in quanto impiegati a tempo pieno nel lavoro di partito.
- Commissioni di lavoro (o sezioni o uffici di lavoro): costituivano, assieme alla Segreteria, il nucleo permanente della Federazione. Erano organismi con funzioni di programmazione, coordinamento e controllo dell’attività politica della Federazione, divisi e specializzati in settori di attività.
Erano formate da un ristretto numero di componenti che periodicamente si riunivano per esaminare l’argomento all’ordine del giorno e formulare quindi le relative proposte.
Federazione Giovani comunisti italiani – Federazione di Gallura
La Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) era l’organizzazione dei giovani comunisti del Partito Comunista Italiano, fondata nel 1921 e ricostituita nel 1949, dopo un periodo di inattività legato alle vicende del regime e della Resistenza, nel quale i giovani comunisti aderirono ad altre organizzazioni clandestine. La struttura organizzativa rispecchiava quella del PCI e prevedeva: cellule, sezioni e federazioni; congressi federali e nazionali; direzione nazionale, comitato centrale, organismi dirigenti locali.
La FGCI di Gallura fu attiva a partire dal 1966 e nel 1991 si costituisce come Sinistra giovanile nel Partito Democratico della Sinistra.
Anagrumba Sardegna
Anagrumba Sardegna è un’associazione culturale ed artistica costituita a Olbia nel 1989 e con sede in Corso Umberto n.64, che opera per lo sviluppo di una cultura di pace, per la liberazione degli uomini, per il diritto all’autodeterminazione di ogni popolo affinché si determinino nuovi rapporti tra gli individui e tra i popoli.
Partito Democratico della Sinistra – Federazione di Gallura
La Federazione di Gallura del Partito Democratico della Sinistra era una delle strutture organizzative del nuovo soggetto politico che subentra al Partito Comunista nel 1991.
La Federazione del PDS era così strutturata: costituita di regola su base provinciale oppure su base metropolitana, ciascuna Federazione dirigeva l’iniziativa politica, coordinava il lavoro delle strutture di base del partito (Unità di base e Unioni comunali) esistenti nel proprio territorio, determinando, d’intesa con esse, gli indirizzi programmatici e le scelte politiche riguardanti l’ambito territoriale di riferimento1.
Organi della Federazione erano: Comitato Federale, organo che definiva gli indirizzi politici e le scelte programmatiche del partito nel territorio della Federazione; Commissione Federale di garanzia, i cui componenti erano di diritto parte del Comitato Federale; Segreteria e Direzione Federale, organi con funzione di direzione politica.
I Congressi di Federazione erano costituiti dai delegati delle strutture di base; eleggevano il Comitato Federale e la Commissione Federale di Garanzia.
Democratici di Sinistra – Federazione di Gallura
La Federazione di Gallura dei Democratici di Sinistra – Sinistra Federalista sarda era una delle strutture di cui si componeva questo partito in ambito territoriale, così come si evince dal patto federativo sottoscritto tra la Direzione nazionale e l’organizzazione regionale sarda. Compito delle Federazioni, che costituivano la struttura portante dell’organizzazione del partito, era quello di indirizzare, coordinare e promuovere l’iniziativa politica complessiva e l’attività delle articolazioni locali nel territorio di competenza; ciascuna Federazione, in conformità allo statuto e ai regolamenti nazionali e regionali del partito, provvedeva a regolamentare la propria attività e quella delle strutture locali.
Organi della Federazione erano: Segretario di Federazione; Direzione Federale; Commissione di Garanzia; Assemblea Congressuale federale. Il funzionamento degli organi era disciplinato da apposito regolamento emanato dalla Direzione Federale di ciascuna Federazione.
Partito Comunista Italiano – Federazione di Nuoro (1943 – 1991)
Il Fondo relativo alla Federazione del Partito Comunista di Nuoro si compone della documentazione prodotta a partire dal 1943 fino al 1991, anno in cui il PCI inizia la fase costituente della nuova formazione politica: il Partito democratico della sinistra (Pds).
Partito Democratico della Sinistra – Federazione di Nuoro (1990 – 1997)
Il fondo del Partito Democratico della Sinistra – Federazione di Nuoro era parte del versamento totale della documentazione alla Fondazione Enrico Berlinguer. L’attività di censimento ha permesso l’individuazione delle carte relative al 1991 prodotte dalla Federazione del PDS sino al momento in cui è nata la nuova formazione politica dei Democratici di Sinistra, nel 1998. La documentazione precedente, a partire dal 1990, è costituita da unità archivistiche che hanno iniziato a sedimentarsi durante il periodo del PCI.
Democratici di Sinistra / Sinistra Federalista Sarda – Federazione di Nuoro (1996 – 2007)
Il fondo dei Democratici di Sinistra / Sinistra Federalista Sarda – Federazione di Nuoro era parte del versamento totale della documentazioneI alla Fondazione Enrico Berlinguer. L’attività di censimento ha permesso l’individuazione delle carte relative al 1998 prodotte dalla Federazione dei DS sino al momento della fondazione del Partito Democratico nel 2007. La documentazione precedente, a partire dal 1996, è costituita da unità archivistiche che hanno iniziato a sedimentarsi durante il periodo del PDS.
Partito Comunista Italiano – Federazione di Oristano (1946 -1991)
La Federazione di Oristano venne istituita nel 1956, durante il I Congresso provinciale che si tenne il 24 e 25 novembre. Prima della sua istituzione, esisteva un Comitato federale provvisorio, facente capo alla Federazione di Cagliari, che dirigeva e coordinava le attività del Partito sul territorio; si riferisce a tale organizzazione la documentazione precedente che parte dal 1946.
La Federazione era una delle unità organizzative del PCI. Presente sin dal primo statuto del PCI del 1921, nel corso degli anni vide accrescere le proprie funzioni: la motivazione alla base di tale scelta era quella di inquadrare i nuovi iscritti nelle unità di base delle cellule e delle sezioni in una struttura di partito che permettesse un alto livello di omogeneità ideologica, unità politica e centralizzazione. La funzione principale della Federazione era dunque quella di fungere da anello intermedio e di collegamento tra la struttura di base e l’organizzazione centrale del partito; da un lato era quindi necessario che si costruisse e mantenesse un apparato efficiente di quadri per il coordinamento e la direzione della base, dall’altro che le stesse unità di un partito di massa quale quello comunista potessero essere rappresentate a livello nazionale e centrale.
La struttura organizzativa della Federazione – che era costituita da tutte le cellule e le sezioni esistenti nel territorio di competenza, generalmente coincidente con la provincia – era la seguente:
- Congresso provinciale: organo supremo di indirizzo politico; la sua funzione era quella di discutere e approvare il documento politico-programmatico e nominare i nuovi componenti degli organismi dirigenti. I delegati al congresso erano eletti dai congressi di sezione; in sede di congresso provinciale venivano eletti i delegati ai congressi regionali e nazionali.
- Comitato federale: composto da membri con un’anzianità minima di iscrizione al Partito di almeno due anni, era nominato dal Congresso federale. Era un organo collegiale con compiti di indirizzo e di controllo sull’attività degli organismi inferiori.
- Commissione federale di controllo: istituita nel 1956, era eletta dal congresso provinciale e composta da membri con una lunga anzianità di iscrizione al partito; la sua funzione era quella di verificare il rispetto della democrazia e dello statuto. Si riuniva spesso in seduta comune con il Comitato federale, in particolare per la nomina dei componenti del Comitato direttivo e per l’elezione del Segretario e della Segreteria.
- Comitato direttivo: era un organismo eletto tra i membri del Comitato federale, reso necessario con l’aumento del numero dei componenti del Comitato federale; si trattava di un organismo di direzione politica completamente autonomo e intermedio tra Segreteria e Comitato federale.
- Segretario e Segreteria: gestivano i rapporti con le unità di base e con l’organizzazione centrale; curavano le relazioni con le organizzazioni di massa e le istituzioni del territorio; dirigevano l’attività delle commissioni. I Segretari e i membri della Segreteria erano funzionari della Federazione, in quanto impiegati a tempo pieno nel lavoro di partito.
- Commissioni di lavoro (o sezioni o uffici di lavoro): costituivano, assieme alla Segreteria, il nucleo permanente della Federazione. Erano organismi con funzioni di programmazione, coordinamento e controllo dell’attività politica della Federazione, divisi e specializzati in settori di attività.
Erano formate da un ristretto numero di componenti che periodicamente si riunivano per esaminare l’argomento all’ordine del giorno e formulare quindi le relative proposte.
Federazione Giovani Comunisti Italiani – Federazione di Oristano (1960 – 1987)
La Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) era l’organizzazione dei giovani comunisti del Partito Comunista Italiano, fondata nel 1921 e ricostituita nel 1949, dopo un periodo di inattività legato alle vicende del regime e della Resistenza, nel quale i giovani comunisti aderirono ad altre organizzazioni clandestine. La struttura organizzativa rispecchiava quella del PCI e prevedeva: cellule, sezioni e federazioni; congressi federali e nazionali; direzione nazionale, comitato centrale, organismi dirigenti locali.
La FGCI di Oristano fu attiva a partire dal 1960; nel 1991 si costituisce come Sinistra giovanile nel Partito Democratico della Sinistra.
Partito Democratico della Sinistra – Federazione di Oristano (1971 -1998)
La Federazione di Oristano del Partito Democratico della Sinistra era una delle strutture organizzative del nuovo soggetto politico che subentra al Partito Comunista nel 1991.
La Federazione del PDS era così strutturata: costituita di regola su base provinciale oppure su base metropolitana, ciascuna Federazione dirigeva l’iniziativa politica, coordinava il lavoro delle strutture di base del partito (Unità di base e Unioni comunali) esistenti nel proprio territorio, determinando, d’intesa con esse, gli indirizzi programmatici e le scelte politiche riguardanti l’ambito territoriale di riferimento.
Organi della Federazione erano: Comitato Federale, organo che definiva gli indirizzi politici e le scelte programmatiche del partito nel territorio della Federazione; Commissione Federale di garanzia, i cui componenti erano di diritto parte del Comitato Federale; Segreteria e Direzione Federale, organi con funzione di direzione politica.
I Congressi di Federazione erano costituiti dai delegati delle strutture di base; eleggevano il Comitato Federale e la Commissione Federale di Garanzia.
Democratici di Sinistra / Sinistra Federalista Sarda – Federazione di Oristano (1986 – 2007)
La Federazione di Oristano dei Democratici di Sinistra – Sinistra Federalista sarda era una delle strutture di cui si componeva questo partito in ambito territoriale, così come si evince dal patto federativo sottoscritto tra la Direzione nazionale e l’organizzazione regionale sarda. Compito delle Federazioni, che costituivano la struttura portante dell’organizzazione del partito, era quello di indirizzare, coordinare e promuovere l’iniziativa politica complessiva e l’attività delle articolazioni locali nel territorio di competenza; ciascuna Federazione, in conformità allo statuto e ai regolamenti nazionali e regionali del partito, provvedeva a regolamentare la propria attività e quella delle strutture locali.
Organi della Federazione erano: Segretario di Federazione; Direzione Federale; Commissione di Garanzia; Assemblea Congressuale federale. Il funzionamento degli organi era disciplinato da apposito regolamento emanato dalla Direzione Federale di ciascuna Federazione.
Partito Comunista Italiano – Federazione del Sulcis (1944 – 1991)
La Federazione provinciale del Sulcis venne istituita nel 1961, durante il I Congresso federale che si tenne l’8 e 9 dicembre. La documentazione precedente a tale data è relativa alle attività – politiche, amministrative e contabili – del Comitato di Zona di Carbonia che comprendeva le sezioni del territorio e che faceva capo alla Federazione di Cagliari.
La Federazione era una delle unità organizzative del PCI. Presente sin dal primo statuto del PCI del 1921, nel corso degli anni vide accrescere le proprie funzioni: la motivazione alla base di tale scelta era quella di inquadrare i nuovi iscritti nelle unità di base delle cellule e delle sezioni in una struttura di partito che permettesse un alto livello di omogeneità ideologica, unità politica e centralizzazione. La funzione principale della Federazione era dunque quella di fungere da anello intermedio e di collegamento tra la struttura di base e l’organizzazione centrale del partito; da un lato era quindi necessario che si costruisse e mantenesse un apparato efficiente di quadri per il coordinamento e la direzione della base, dall’altro che le stesse unità di un partito di massa quale quello comunista potessero essere rappresentate a livello nazionale e centrale.
La struttura organizzativa della Federazione – che era costituita da tutte le cellule e le sezioni esistenti nel territorio di competenza, generalmente coincidente con la provincia – era la seguente:
- Congresso provinciale: organo supremo di indirizzo politico; la sua funzione era quella di discutere e approvare il documento politico-programmatico e nominare i nuovi componenti degli organismi dirigenti. I delegati al congresso erano eletti dai congressi di sezione; in sede di congresso provinciale venivano eletti i delegati ai congressi regionali e nazionali.
- Comitato federale: composto da membri con un’anzianità minima di iscrizione al Partito di almeno due anni, era nominato dal Congresso federale. Era un organo collegiale con compiti di indirizzo e di controllo sull’attività degli organismi inferiori.
- Commissione federale di controllo: istituita nel 1956, era eletta dal congresso provinciale e composta da membri con una lunga anzianità di iscrizione al partito; la sua funzione era quella di verificare il rispetto della democrazia e dello statuto. Si riuniva spesso in seduta comune con il Comitato federale, in particolare per la nomina dei componenti del Comitato direttivo e per l’elezione del Segretario e della Segreteria.
- Comitato direttivo: era un organismo eletto tra i membri del Comitato federale, reso necessario con l’aumento del numero dei componenti del Comitato federale; si trattava di un organismo di direzione politica completamente autonomo e intermedio tra Segreteria e Comitato federale.
- Segretario e Segreteria: gestivano i rapporti con le unità di base e con l’organizzazione centrale; curavano le relazioni con le organizzazioni di massa e le istituzioni del territorio; dirigevano l’attività delle commissioni. I Segretari e i membri della Segreteria erano funzionari della Federazione, in quanto impiegati a tempo pieno nel lavoro di partito.
- Commissioni di lavoro (o sezioni o uffici di lavoro): costituivano, assieme alla Segreteria, il nucleo permanente della Federazione. Erano organismi con funzioni di programmazione, coordinamento e controllo dell’attività politica della Federazione, divisi e specializzati in settori di attività.
Federazione Giovani Comunisti Italiani – Federazione del Sulcis (1961-1986)
La Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) era l’organizzazione dei giovani comunisti del Partito Comunista Italiano, fondata nel 1921 e ricostituita nel 1949, dopo un periodo di inattività legato alle vicende del regime e della Resistenza, nel quale i giovani comunisti aderirono ad altre organizzazioni clandestine. La struttura organizzativa rispecchiava quella del PCI e prevedeva: cellule, sezioni e federazioni; congressi federali e nazionali; direzione nazionale, comitato centrale, organismi dirigenti locali.
La FGCI del Sulcis fu attiva a partire dal 1961; nel 1991 si costituisce come Sinistra giovanile nel Partito Democratico della Sinistra.
Partito Democratico della Sinistra – Federazione del Sulcis (1976 – 1988)
La Federazione del Sulcis del Partito Democratico della Sinistra era una delle strutture organizzative del nuovo soggetto politico che subentra al Partito Comunista nel 1991.
La Federazione del PDS era così strutturata: costituita di regola su base provinciale oppure su base metropolitana, ciascuna Federazione dirigeva l’iniziativa politica, coordinava il lavoro delle strutture di base del partito (Unità di base e Unioni comunali) esistenti nel proprio territorio, determinando, d’intesa con esse, gli indirizzi programmatici e le scelte politiche riguardanti l’ambito territoriale di riferimento.
Organi della Federazione erano: Comitato Federale, organo che definiva gli indirizzi politici e le scelte programmatiche del partito nel territorio della Federazione; Commissione Federale di garanzia, i cui componenti erano di diritto parte del Comitato Federale; Segreteria e Direzione Federale, organi con funzione di direzione politica.
I Congressi di Federazione erano costituiti dai delegati delle strutture di base; eleggevano il Comitato Federale e la Commissione Federale di Garanzia.
Democratici di Sinistra / Sinistra Federalista Sarda – Federazione del Sulcis (1993-2007)
La Federazione del Sulcis dei Democratici di Sinistra – Sinistra Federalista sarda era una delle strutture di cui si componeva questo partito in ambito territoriale, così come si evince dal patto federativo sottoscritto tra la Direzione nazionale e l’organizzazione regionale sarda.
Compito delle Federazioni, che costituivano la struttura portante dell’organizzazione del partito, era quello di indirizzare, coordinare e promuovere l’iniziativa politica complessiva e l’attività delle articolazioni locali nel territorio di competenza; ciascuna Federazione, in conformità allo statuto e ai regolamenti nazionali e regionali del partito, provvedeva a regolamentare la propria attività e quella delle strutture locali.
Organi della Federazione erano: Segretario di Federazione; Direzione Federale; Commissione di Garanzia; Assemblea Congressuale federale. Il funzionamento degli organi era disciplinato da apposito regolamento emanato dalla Direzione Federale di ciascuna Federazione.
Partito Comunista Italiano Sezione “Enrico Berlinguer” di Monserrato
La sezione di Monserrato era già politicamente attiva dal 1924, segretario Pierino Musio.
Nel libro di Girolamo Sotgiu “La Sardegna dalla grande guerra al fascismo” è indicato il suo nome come “sicuramente partecipante al Congresso clandestino del Partito Comunista d’Italia di Is Arenas in rappresentanza della sezione di Monserrato”, congresso svoltosi il 26 ottobre 1924.
La Sezione era una delle unità organizzative del P.C.I., era territoriale o aziendale ed era costituita dalle cellule esistenti nel suo ambito. Aveva una sede permanente per le riunioni e l’attività dei comunisti, che doveva essere anche centro di vita politica, culturale, ricreativa per tutti i lavoratori.
La sezione promuoveva e coordinava l’attività dei comunisti in tutti i campi della vita politica, ne favoriva la formazione politica e culturale, ne stimolava l’attività e il contributo critico e ne sosteneva l’impegno nelle organizzazioni di massa.
La struttura organizzativa della sezione era la seguente:
- Congresso di sezione: costituito dai delegati eletti dalle cellule in misura proporzionale al numero degli iscritti, secondo norme stabilite dal Comitato federale. Il congresso viene convocato dal comitato direttivo di sezione di norma una volta all’anno; sua funzione era quella di discutere dei rapporti sull’attività del comitato direttivo e del collegio dei probiviri della sezione, i compiti di lavoro e le altre questioni poste all’ordine del giorno; elegge il Comitato direttivo e il collegio dei probiviri di sezione.
- Comitato Direttivo di Sezione: composto da cinque o più membri, elegge nel proprio seno il segretario politico e può eleggere una segreteria. E’ responsabile dell’orientamento e del lavoro degli iscritti; coordina l’attività delle cellule e dei comitati di fabbrica o di azienda. Risponde del suo lavoro al congresso di sezione e al comitato federale.
- Assemblea generale degli iscritti: è l’istanza in cui il militante comunista esercita i suoi diritti e assume i suoi impegni. Deve essere convocata con regolarità dal comitato direttivo.
- Collegio dei probiviri di sezione: eletto dal congresso di ogni sezione un collegio di tre o cinque probiviri, che sceglie nel suo seno un presidente, membro del comitato direttivo di sezione, per coordinare l’ attività.
I probiviri controllano l’applicazione dello Statuto e il rispetto della disciplina di partito; esaminano e dirimono le questioni concernenti l’onorabilità di membri del partito; controllano i bilanci preventivi e consuntivi.
Con lo scioglimento del P.C.I. il 3 febbraio 1991, si da vita ad un nuovo partito: il P.D.S.
Gli iscritti al Partito Democratico della Sinistra, costituivano in Sardegna il “P.D.S. Unione autonoma della Sinistra Sarda”. L’unione autonoma della Sinistra Sarda, adottò un proprio statuto nel rispetto dei principi del P.D.S. ed era collegata a questo sulla base di un patto politico programmatico (approvati entrambi durante il primo congresso regionale P.D.S. nel 1991).
Organi dirigenti della Sezione o Unità di Base erano:
- Assemblea congressuale di base: convocata annualmente dall’organo direttivo per discutere i compiti di lavoro e le questioni politiche all’ordine del giorno, elegge gli organi dirigenti e di garanzia di ciascuna struttura.
- Comitato Direttivo: elegge il Segretario e il Tesoriere.
Circolo territoriale Federazione Giovanile Comunista Italiana Sezione “Enrico Berlinguer” di Monserrato
I circoli territoriali erano le strutture di base della F.G.C.I., rappresentavano la sede di vita democratica e di aggregazione sociale dei giovani, erano aperti al contributo di tutti i giovani che facevano proprio il terreno della lotta democratica.
Organo dirigente del Circolo era la Segreteria eletta al Congresso, il Congresso del circolo si svolgeva ogni anno ed era costituito dall’assemblea di tutti gli iscritti.
La vita del Circolo si articolava in assemblee generali aperte a tutti i giovani democratici, in riunioni di attivisti, in gruppi di lavoro su tutti gli aspetti della vita dei giovani ed in gruppi di aggregazione dei giovani anche non iscritti su interessi particolari.
Partito Comunista Italiano Sezione “Antonio Gramsci” di Ozieri
La Sezione era una delle unità organizzative del P.C.I., era territoriale o aziendale ed era costituita dalle cellule esistenti nel suo ambito. Aveva una sede permanente per le riunioni e l’attività dei comunisti, che doveva essere centro di vita politica, culturale, ricreativa per tutti i lavoratori. La sezione promuoveva e coordinava l’attività dei comunisti in tutti i campi della vita politica, ne favoriva la formazione politica e culturale, ne stimolava l’attività e il contributo critico e ne sosteneva l’impegno nelle organizzazioni di massa.
La struttura organizzativa della sezione era la seguente:
- Congresso di sezione: costituito dai delegati eletti dalle cellule in misura proporzionale al numero degli iscritti, secondo norme stabilite dal Comitato federale. Il congresso veniva convocato dal comitato direttivo di sezione di norma una volta all’anno; sua funzione era quella di discutere dei rapporti sull’attività del comitato direttivo e del collegio dei probiviri della sezione, i compiti di lavoro e le altre questioni poste all’ordine del giorno; eleggere il Comitato direttivo e il collegio dei probiviri di sezione.
- Comitato Direttivo di Sezione: composto da cinque o più membri, eleggeva nel proprio seno il segretario politico e poteva eleggere una segreteria. Era responsabile dell’orientamento e del lavoro degli iscritti; coordinava l’attività delle cellule e dei comitati di fabbrica o di azienda. Rispondeva del suo lavoro al congresso di sezione e al comitato federale.
- Assemblea generale degli iscritti: l’istanza fondamentale in cui il militante comunista esercitava i suoi diritti e assumeva i suoi impegni. Doveva essere convocata con regolarità dal comitato direttivo, dandone tempestivo avviso a tutti i compagni.
- Collegio dei probiviri di sezione: eletto dal congresso di ogni sezione un collegio di tre o cinque probiviri, che sceglie nel suo seno un presidente, membro del comitato direttivo di sezione, per coordinare l’ attività. I probiviri controllano l’applicazione dello Statuto e il rispetto della disciplina di partito; esaminano e dirimono le questioni concernenti l’onorabilità di membri del partito; controllare i bilanci preventivo e consuntivo.
Con lo scioglimento del P.C.I. il 3 febbraio 1991, si diede vita ad un nuovo partito: il P.D.S. Gli iscritti al Partito Democratico della Sinistra, costituivano in Sardegna il “P.D.S. Unione autonoma della Sinistra Sarda”. L’unione autonoma della Sinistra Sarda, adottò un proprio statuto nel rispetto dei principi del P.D.S. ed era collegata a questo sulla base di un patto politico programmatico (approvati entrambi durante il primo congresso regionale P.D.S. nel 1991).
Organi dirigenti della Sezione o Unità di Base erano:
- Assemblea congressuale di base: convocata annualmente dall’organo direttivo per discutere i compiti di lavoro e le questioni politiche all’ordine del giorno, elegge gli organi dirigenti e di garanzia di ciascuna struttura.
- Comitato Direttivo: eleggeva il Segretario e il Tesoriere.
A seguito dello scioglimento del Partito Democratico della Sinistra, il 14 febbraio 1998 venne istituito il partito dei Democratici di Sinistra DS, che a livello territoriale era strutturato in sezioni o organizzazioni di base che erano le sedi primarie di iscrizione, partecipazione democratica e di voto congressuale per tutti gli iscritti al partito.
Organi dirigenti delle sezioni o organizzazioni di base erano:
- Assemblea congressuale di base
- Comitato Direttivo
Circolo territoriale Federazione Giovanile Comunista Italiana Sezione “Antonio Gramsci” di Ozieri
I circoli territoriali erano le strutture di base della FGCI, rappresentavano la sede di vita democratica e di aggregazione sociale dei giovani, erano aperti al contributo di tutti i giovani che facevano proprio il terreno della lotta democratica.
Organo dirigente del Circolo era la Segreteria eletta al Congresso.
Il Congresso del circolo si svolgeva ogni anno ed era costituito dall’assemblea di tutti gli iscritti.
La vita del Circolo si articolava in assemblee generali aperte a tutti i giovani democratici, in riunioni di attivisti, in gruppi di lavoro su tutti gli aspetti della vita dei giovani ed in gruppi di aggregazione dei giovani anche non iscritti su interessi particolari.
Centro studi Tonino Pompedda
La Fondazione Tonino Pompedda, centro di ricerca con sede presso Ozieri, nacque per volontà di coloro che ebbero la fortuna di conoscere il compianto Tonino Pompedda. Scopo della Fondazione era la promozione di iniziative di carattere culturale e scientifico, tendenti a valorizzare il patrimonio storico, culturale, scientifico, economico e sociale partendo dalla Sardegna.
Luigi Cattina
Il fondo “Luigi Cattina” era parte del versamento totale della documentazione della sezione A. Gramsci di Ozieri, conservato presso la Fondazione Enrico Berlinguer. L’attività di censimento ha permesso l’individuazione delle carte prodotte da Luigi Cattina. Lo stato attuale delle carte non ha permesso la ricostruzione del soggetto produttore.
Archivio Tonino Pompedda
Antonio Pompedda nacque a Ozieri l’8 giugno 1949.
Dopo aver frequentato le scuole elementari a undici anni entrò al seminario di Ozieri che frequentò fino alla fine del ginnasio quando fu trasferito al seminario regionale di Cuglieri che lasciò l’anno dopo per fare ritorno a Ozieri, dove si iscrisse al secondo anno del liceo classico.
Dopo la maturità si immatricolò alla facoltà di Filosofia alla Sapienza di Roma, ma dopo due anni rientrò ad Ozieri e iniziò ad insegnare musica presso la scuola media locale iscrivendosi poi al Conservatorio di Sassari fino ad ottenere il titolo abilitativo.
Al suo rientro da Roma iniziò il suo impegno politico nella sezione del P.C.I. “Antonio Gramsci” di Ozieri, dove si stava formando nell’incontro tra intellettuali, operai e contadini il gruppo dirigente che avrebbe fatto crescere la sinistra in città e nel territorio. Da questo momento iniziò il suo impegno politico che si sviluppò in un arco di trentacinque anni dagli inizi degli anni ‘70 fino al 2004.
Ricoprì l’incarico di Segretario della sezione di Ozieri dal 1974 al 1980.
Nel periodo tra il 1980 e il 1985 fu responsabile di zona per il Logudoro e il Goceano.
Nella sua attività ha ricoperto diversi incarichi pubblici:
– fu eletto per la prima volta nel 1975 Consigliere Comunale di Ozieri rimanendo in carica per circa vent’anni fino al 1994;
– 1985 fu eletto Consigliere provinciale e riconfermato nel 1990 ottenendo la delega per l’Ambiente;
– 1994 fu eletto Presidente della Provincia, incarico che mantenne fino alla fine della legislatura;
– 1997 fu rieletto nella Direzione regionale del P.D.S. e nella Segreteria regionale;
– nel periodo 1999-2002 fu Assessore nella Comunità Montana “Monte Acuto”.
Nel 1999 fu eletto Segretario della Federazione di Sassari del P.D.S. incarico che terrà fino allo scioglimento del partito.
Nel luglio 2004 svolse il suo ultimo incarico politico nell’organo esecutivo federale dei D.S. – Sinistra Federalista sarda.
Nello stesso anno Antonio Pompedda si ammalò di un grave male ritirandosi dalla scena politica e morì il 29 giugno 2005.
Partito Comunista Italiano Sezione “Renzo Laconi” di Pirri
La Sezione era una delle unità organizzative del P.C.I., era territoriale o aziendale ed era costituita dalle cellule esistenti nel suo ambito. Aveva una sede permanente per le riunioni e l’attività dei comunisti, che doveva essere anche centro di vita politica, culturale, ricreativa per tutti i lavoratori. La sezione promuoveva e coordinava l’attività dei comunisti in tutti i campi della vita politica, ne favoriva la formazione politica e culturale, ne stimolava l’attività e il contributo critico e ne sosteneva l’impegno nelle organizzazioni di massa.
La struttura organizzativa della sezione era la seguente:
- Congresso di sezione: costituito dai delegati eletti dalle cellule in misura proporzionale al numero degli iscritti, secondo norme stabilite dal Comitato federale. Il congresso veniva convocato dal comitato direttivo di sezione di norma una volta all’anno; sua funzione era quella di discutere dei rapporti sull’attività del comitato direttivo e del collegio dei probiviri della sezione, i compiti di lavoro e le altre questioni poste all’ordine del giorno; eleggere il Comitato direttivo e il collegio dei probiviri di sezione.
- Comitato Direttivo di Sezione: composto da cinque o più membri, eleggeva nel proprio seno il segretario politico e poteva eleggere una segreteria. Era responsabile dell’orientamento e del lavoro degli iscritti; coordinava l’attività delle cellule e dei comitati di fabbrica o di azienda. Rispondeva del suo lavoro al congresso di sezione e al comitato federale.
- Assemblea generale degli iscritti: l’istanza fondamentale in cui il militante comunista esercitava i suoi diritti e assumeva i suoi impegni. Doveva essere convocata con regolarità dal comitato direttivo, dandone tempestivo avviso a tutti i compagni.
- Collegio dei probiviri di sezione: eletto dal congresso di ogni sezione un collegio di tre o cinque probiviri, che sceglie nel suo seno un presidente, membro del comitato direttivo di sezione, per coordinare l’attività. I probiviri controllano l’applicazione dello Statuto e il rispetto della disciplina di partito; esaminano e dirimono le questioni concernenti l’onorabilità di membri del partito; controllare i bilanci preventivo e consuntivo.
Con lo scioglimento del P.C.I. il 3 febbraio 1991, si diede vita ad un nuovo partito: il P.D.S. Gli iscritti al Partito Democratico della Sinistra costituivano in Sardegna il “P.D.S. Unione autonoma della Sinistra Sarda”.
L’unione autonoma della Sinistra Sarda adottò un proprio statuto nel rispetto dei principi del P.D.S. ed era collegata a questo sulla base di un patto politico programmatico (approvati entrambi durante il primo congresso regionale P.D.S. nel 1991).
Organi dirigenti della Sezione o Unità di Base erano:
- Assemblea congressuale di base: convocata annualmente dall’organo direttivo per discutere i compiti di lavoro e le questioni politiche all’ordine del giorno, elegge gli organi dirigenti e di garanzia di ciascuna struttura.
- Comitato Direttivo: eleggeva il Segretario e il Tesoriere.
A seguito dello scioglimento del Partito Democratico della Sinistra, il 14 febbraio 1998 venne istituito il partito dei Democratici di Sinistra DS, che a livello territoriale era strutturato in sezioni o organizzazioni di base che erano le sedi primarie di iscrizione, partecipazione democratica e di voto congressuale per tutti gli iscritti al partito.
Organi dirigenti delle sezioni o organizzazioni di base erano:
- Assemblea congressuale di base
- Comitato Direttivo
Circolo territoriale Federazione Giovanile Comunista Italiana Sezione “Renzo Laconi” di Pirri
I circoli territoriali erano le strutture di base della F.G.C.I., rappresentavano la sede di vita democratica e di aggregazione sociale dei giovani, erano aperti al contributo di tutti i giovani che facevano proprio il terreno della lotta democratica.
Organo dirigente del Circolo era la Segreteria eletta al Congresso, il Congresso del circolo si svolgeva ogni anno ed era costituito dall’assemblea di tutti gli iscritti.
La vita del Circolo si articolava in assemblee generali aperte a tutti i giovani democratici, in riunioni di attivisti, in gruppi di lavoro su tutti gli aspetti della vita dei giovani ed in gruppi di aggregazione dei giovani anche non iscritti su interessi particolari.
Centro interaziendale Sardo di Addestramento Professionale Industria Sezione “Renzo Laconi” di Pirri
Il Centro Interaziendale Sardo di Addestramento Professionale Industria era un associazione senza fini di lucro con sede in Cagliari.
Scopo istituzionale dell’associazione era:
- la formazione professionale dei giovani destinati al lavoro nel settore industriale;
- Il perfezionamento e la riqualificazione dei lavoratori occupati nella industria o disoccupati;
- la formazione, l’aggiornamento ed il perfezionamento dei quadri direttivi ed intermedi aziendali;
- l’aggiornamento e il perfezionamento degli insegnanti e degli istruttori;
- un’azione intesa a promuovere e coordinare l’assorbimento degli elementi addestrati dal Centro nelle attività produttive e particolarmente presso le aziende che partecipano alla gestione.
Potevano entrare a far parte dell’Associazione le imprese e gli enti che si impegnano a contribuire finanziariamente alla gestione per un periodo di tempo non inferiore a tre anni.
Erano organi dell’Associazione:
- l’Assemblea dei soci, composta dalla Cassa per il Mezzogiorno, dagli enti, dalle amministrazioni e dalle industrie associate, che si riuniva due volte per l’esame del programma delle attività del Centro e per l’approvazione del bilancio preventivo e consuntivo;
- il Consiglio di amministrazione, che eleggeva il vece presidente del Centro, nominava il direttore, predispone il bilancio preventivo e conto consuntivo, approvava il regolamento interno e del personale;
- il Presidente;
- il Collegio dei revisori dei conti, che esamina il bilancio e verifica il corretto andamento della gestione finanziaria.
Mario Birardi (1945 – 2014)
Mario Birardi nasce a La Maddalena il 19 maggio 1930.
– Figlio di pescatori, da bambino frequenta l’asilo Garibaldi. La divisa era un grembiule rosso, ‘un colore che diventerà la sua fede politica.
– Nel 1945 milita nel circolo giovanile socialista della sua città, nel quale ha avuto la sua prima formazione comunista.
– A quindici anni entra nella Scuola Allievi operai dell’Arsenale della Marina Militare, guidata da Giosuè Orlando, un uomo di grande esperienza che ha lasciato una traccia profonda nella formazione di tanti giovani maddalenini di quell’epoca.
– Dal 1951 frequenta con profitto la scuola nazionale del partito di Bologna e Frattocchie.
– Nel 1949 si iscrive alla FGCI e al P. C. I. entrando a far parte del Comitato Centrale della Federazione nazionale dei giovani comunisti, al fianco di Enrico Berlinguer.
– Si è impegnato fin da giovanissimo nel P. C. I. ricoprendo per anni importanti incarichi politici in seno alla Federazione sassarese dove viene chiamato infatti a dirigere la Federazione Giovanile della provincia di Sassari, di nuova costituzione, che riuniva le commissioni giovanili delle provincie.
– Successivamente ricoprì l’incarico di Segretario della Federbraccianti e della camera del lavoro di Sassari .
– Dal 1956 al 1964 ottiene due mandati da Consigliere Provinciale;
– Dal 1964 al 1969 ha diretto come Segretario la Federazione del P. C. I. di Sassari;
– Nella sua attività ha anche avuto diversi incarichi pubblici: prima come Consigliere provinciale del Collegio Ittiri – Uri – Usini e poi, per tre legislature, dal 1965 al 1979, eletto Consigliere regionale del suo partito per la V legislatura nel collegio di Sassari e riconfermato in seguito.
In seguito è stato:
– 1970 al 1976 è stato Segretario del Comitato regionale sardo del P. C. I.;
– 1976 viene chiamato a far parte della Segreteria nazionale del P. C. I. , ricoprendo questo incarico sino al 16° Congresso nazionale (1983), svolgendo vari incarichi, tra i quali quello di dirigere la Commissione dei ceti medi e del lavoro autonomo;
– 1983 – 1987 si trasferisce a Roma come membro del Comitato Centrale del P. C. I. , responsabile della Sezione cooperazione e associazionismo economico;
– 1983 parlamentare, eletto alla Camera (1983-1984);
– passa al Senato nel 1984-1987 si occupa di imprenditoria giovanile e femminile, riprende in mano proposte di legge del P. C. I. e le porta in commissione lavoro;
– 1987 – 1990 amministratore del Partito;
– 1990 rientra in Sardegna, e diventa presidente regionale del PDS e DS, continuando a svolgere incarichi nel Comitato regionale;
– 1997 sindaco de La Maddalena, sua città, rimanendo in carica fino al 2002.
– E’ stato inoltre Presidente della Commissione di garanzia in Gallura del PD, vice segretario del circolo del PD e vice presidente e presidente ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).
– Appassionato studioso di Garibaldi e dei garibaldini, nella sua casa di La Maddalena conserva una interessante collezione di documenti, stampe e oggetti legati alle imprese del Generale, collezione che ha in gran parte donato per la creazione del nuovo “Memoriale Giuseppe Garibaldi” realizzato a Caprera nella fortezza di Arbuticci nel 2012, di cui ricopre l’incarico di vicepresidente della Fondazione.
Pietro Pinna (1942 – 1976)
Pietro Pinna, nato a Dorgali (NU) il 16.06.1925 e morto a Cagliari il 28.08.2006, è stato giornalista-pubblicista, scrittore e politico.
La sua militanza politica inizia come sardista con Emilio Lussu, per poi passare al PSI e al PSIUP.
È stato Senatore della Repubblica dal 1972 al 1983; eletto nel 1972 con il PSIUP, al momento della confluenza di questo partito nel PCI, passa al gruppo comunista e viene rieletto sino al 1983.
È stato Vicepresidente del Comitato regionale sardo della Lega nazionale delle cooperative mutue.
Umberto Cardia (1921 – 2003)
Umberto Cardia, nato a Tortolì nel 1921 e morto a Cagliari nel 2003, fu uno dei massimi dirigenti del PCI sardo, si iscrisse al Partito nel dopoguerra e vi ricoprì incarichi importanti:
Segretario Provinciale e Regionale, fino al Comitato centrale, con ruoli di primo piano nella politica estera.
E’ stato consigliere comunale di Cagliari (1952) e consigliere regionale dal 1953 al 1968; poi deputato e parlamentare europeo nel 1979.
Era presidente del Comitato regionale sardo del PCI nella fase della svolta della Bolognina.
Il censimento archivistico di seguito pubblicato attiene ad una prima sezione dell’archivio, di recente affidata dai familiari di Cardia alla Fondazione Berlinguer.
È verosimile che altra documentazione possa essere integrata in fasi successive.
Il censimento dell’Archivio Umberto Cardia è stato reso possibile dal contributo finanziario della Fondazione di Sardegna del 2024
Ordinamento archivistico e pubblicazione realizzata col contributo della